Vita
Vita, la Valle dei Murales è un piccolo centro a vocazione prevalentemente agricola, in cui si producono ottimi vini e olio. La città, fondata nei primi del Seicento dal barone Vito Sicomo da cui prese il nome, presenta vasti campi coltivati. Sulla cima del monte Baronia spicca il bosco omonimo, ampio spazio verde di rilevante interesse naturalistico. Qui è possibile effettuare piacevoli escursioni, godendo di momenti rilassanti, di un’aria salubre e di splendidi panorami sulla campagna circostante. Vita è anche famosa per le sue tradizioni: per San Giuseppe vengono allestiti altari votivi, decorati con pani simbolici; nel giorno dell’Ascensione con una festa molto sentita dalla popolazione, si celebra la Madonna di Tagliavia: dai carri addobbati che sfilano per le vie del paese in una atmosfera magica e suggestiva, vengono lanciati prodotti locali come vino,olive e cucciddati, caratteristici pani dalla forma rotonda.
Vita, la Valle dei Murales è un piccolo centro a vocazione prevalentemente agricola, in cui si producono ottimi vini e olio. La città, fondata nei primi del Seicento dal barone Vito Sicomo da cui prese il nome, presenta vasti campi coltivati. Sulla cima del monte Baronia spicca il bosco omonimo, ampio spazio verde di rilevante interesse naturalistico. Qui è possibile effettuare piacevoli escursioni, godendo di momenti rilassanti, di un’aria salubre e di splendidi panorami sulla campagna circostante. Vita è anche famosa per le sue tradizioni: per San Giuseppe vengono allestiti altari votivi, decorati con pani simbolici; nel giorno dell’Ascensione con una festa molto sentita dalla popolazione, si celebra la Madonna di Tagliavia: dai carri addobbati che sfilano per le vie del paese in una atmosfera magica e suggestiva, vengono lanciati prodotti locali come vino,olive e cucciddati, caratteristici pani dalla forma rotonda.
PAESAGGIO
Straordinarie testimonianze relitte di un antico bosco a Quercus virgiliana con il suo corteggio floristico, presenti lungo la strada provinciale che conduce da Calatafimi a Vita, riconducono alla storia di questo paesaggio collinare, in cui le coltivazioni di ulivo e i vigneti seguono la dolce curva di livello, che risale fino al Bosco della Baronia lasciando scoprire Monte Polizzo, l'abitato di Vita ed il demanio di Montagna Grande. Il Bosco della Baronia, domina il contesto. Ben tenuto ed attrezzato offre spazi per pic-nic; tracce di antiche niviere, rara testimonianza, dell’insolito e antico commercio del ghiaccio; meravigliose vedute panoramiche sulla provincia di Trapani e Palermo. Stupefacente è poi la vista sul tempio di Segesta, sull’obelisco di Pianto Romano e sul castello di Salemi.
NATURA
La ricomparsa di Roverelle e Lecci, specie quercine tipiche dell’area mediterranea, riconducono al bosco originario che ricopriva la cima del monte Baronia. L’attuale bosco gestito dalla Azienda Forestale, oggi ha un’estensione di circa 100 ettari e raggiunge un’altitudine di 630 m. s.l.m. con un’area attrezzata con 4 punti cottura e 60 posti a sedere. Nel suo interno, prevalentemente destinato a Conifere appartenenti ai generi Pinus, Cedrus, Cupressus, in cui sono anche presenti Robinie caratterizzate da rapida crescita, sopravvivono lembi dell’antico bosco a Roverella, con il relativo corteggio floristico, tanto che sui bordi della strada provinciale che da Calatafimi conduce a Vita si possono ammirare imponenti esemplari di Quercus virgiliana (Quercia castagnara). Oltre alla Quercia in queste formazioni si rinvengono anche Rosa canina, Crataegus monogyna, Daphne laureola, Prunus spinosa, Rubus ulmifolius, Calicotome infesta, Asparagus acutifolius, Ruscus aculeatus, Cytisus villosus, Lonicera etrusca, Erica arborea, componenti dello strato arbustivo.
Tra i rami è possibile osservare la Ghiandaia, piccolo corvide dal corpo rosato e dal groppone bianco, con coda lunga e nera ed ali bianche ed azzurre, dal temperamento schivo ma che rivela la propria presenza attraverso la sua voce rauca. Laddove le condizioni del suolo si fanno più aspre si rinvengono formazioni vegetali costituite da essenze aromatiche pulvinanti quali, il timo, la santoreggia, l’origano, il finocchio selvatico, che riescono a vegetare su substrati rocciosi, talora privi di suolo. Le formazioni a gariga sono, in genere, d’origine secondaria, derivanti dal degrado del manto vegetale forestale originario. Così accade anche intorno al laghetto derivato da una niviera dove un tempo venivano ammassate grande quantità di neve invernale, protetta da paglia e terra, in modo che potesse essere utilizzata come ghiaccio in estate.
STORIA
La città sorse per volere del barone Vito Sicomo che nel 1607 ottenne dal re Filippo III d’Aragona lo ius populandi, e dal fondatore prese nome. Nel 1848 gli abitanti parteciparono ai moti rivoluzionari e nel 1860 fornirono un valido supporto logistico all'esercito garibaldino, al quale si affiancò, nella battaglia di Pianto Romano, una squadra di “picciotti”vitesi. Nella storia più recente, rilevante è stato il flusso migratorio, nei primi del XX secolo, di molti Vitesi verso il nord d’Italia e verso l’estero, soprattutto in Canada, dove a Toronto vive una comunità.
Il terremoto del 1968 ha sconvolto il paese, sia per i danni provocati, sia per i cambiamenti sociali, culturali, edilizi. Vita ha perso le sue opere più significative: la chiesa Madre ed il palazzo baronale. La ricostruzione è avvenuta in un’area contigua al vecchio centro urbano in contrada Giudea.
ARTE
Vita è anche nominata “Valle dei Murales”, in quanto sono stati realizzati numerosi murales che decorano e connotano strade e portali del vecchio centro storico. Lo scopo di rivitalizzare i vecchi portoni e i muri delle case ormai disabitate, è stato mirabilmente raggiunto dai pittori che si sono cimentati nel rappresentare il tema “Mestieri e tradizioni della civiltà contadina” che si sviluppa lungo un percorso che attraversa il centro storico. Sono anche stati realizzati i murales ispirati alla festa in onore della Madonna di Tagliavia, dal tema “La festa”. Nel 2002 l’auditorium del Centro Sociale ha ospitato artisti di fama mondiale che all’interno del locale hanno rappresentato “Le varie espressioni dell’arte”. In occasione del 4° centenario della fondazione del Comune di Vita, sono stati realizzati due grandiosi pannelli. Il primo è una sintesi socio-storico-culturale della comunità vitese. Il secondo riproduce “La Battaglia di Calatafimi”(questi ultimi pannelli si trovano all’interno del palazzo comunale).
MONUMENTI
Tutto il vecchio centro urbano di Vita è un monumento con le sue caratteristiche scalinate e le tipiche costruzioni in pietra di gesso, utilizzata prevalentemente negli angoli e nei i portali delle abitazioni. Un tempo esistevano nel territorio diverse calcare (forni) dove la pietra veniva cotta e poi frantumata, per essere utilizzata nell’edilizia come collante. Tracce di una calcara si trovano ancora lungo la strada provinciale per Gibellina, ai piedi del Bosco Baronia.
Altri tipici elementi urbani sono le fontane Acquanova e Ponte, realizzate in pietra calcarea: una delle più antiche, la Carpitoli, è ubicata sulla strada comunale Baronia. Al sisma del 1968 hanno resistito pochi palazzi nobiliari del secolo XIX , il palazzo Daidone la chiesa della Madonna del Rosario o della Madonna di Tagliavia, realizzata intorno al 1930, oltre quelle del Purgatorio (secc.XVII e XIX) e di San Francesco (1616), attigua al palazzo municipale.
EVENTI
La prima settimana di agosto si svolge il Festival Internazionale del Folklore Città di Vita, una delle manifestazioni folkloristiche più importanti della Sicilia Occidentale, che si propone di far conoscere le tradizioni popolari della Sicilia e di altre regioni di paesi stranieri, tramite la musica e lo spettacolo. Viene organizzato ogni anno dal gruppo folkloristico Sicilia Bedda con il patrocinio del Comune e prevede la partecipazione, oltre che dello stesso gruppo ospitante, quella di altri sia italiani che stranieri, provenienti da paesi come Lituania, Perù, Serbia, Ukraina. Le esibizioni alternano danze e musiche di culture e tradizioni differenti, sorprendendo tutti per bravura e peculiarità. Durante la manifestazione viene organizzata la salsicciata che crea allegria e momenti di aggregazione tra i gruppi, facendo anche degustare i prodotti tipici e conoscere le tradizioni locali.
ENOGASTRONOMIA
La coltivazione della vite è la principale risorsa del territorio: dalle uve bianche e nere, prodotte nella zona collinare con avanzate tecniche di lavorazione, si ottengono pregiati vini, mentre i tradizionali uliveti danno un olio molto rinomato che ha per caratteristica la bassissima gradazione acida. Buona anche la produzione di frumento e cereali, seguita da una varietà notevole di frutti saporitissimi.
Il miele rappresenta un altro anello importante nella catena produttiva del Comune e si caratterizza per l’assenza di sostanze aggiuntive. Piatto tipico sono i “taglierini con le fave secche”.
Alcune realtà artigianali mantengono la tradizione, tipicamente mediterranea, di conservare le primizie dell’orto per utilizzarle durante tutto l’arco dell’anno, come antipasti o contorni.
Viene inoltre praticata la pastorizia con la relativa produzione di formaggi. Esistono anche allevamenti di bovini da carne, di ovini, caprini e suini.
PRODUZIONI TIPICHE
Tipica dell’artigianato locale è la tessitura di tappeti a telaio, prodotti che a Vita hanno una lunghissima tradizione come la lavorazione delle foglie di palma nana e la confezione di cesti e panieri con verghette di olivo o olmo e canne. Discretamente sviluppati risultano i settori dell'edilizia e della falegnameria. Nel settore industriale opera una ditta con trenta anni di esperienza, specializzata nella produzione di materiale per l’edilizia e la bioedilizia che offre una gamma completa di prodotti e soluzioni tecnologicamente avanzate per la posa di piastrelle e per la decorazione, il ripristino e l'impermeabilizzazione delle costruzioni, nel totale rispetto dell'ambiente ed è presente nel mondo operando direttamente in Spagna, Tunisia, Libia, Malta, Canada, Marocco e Pakistan.
TRADIZIONI
Puntualmente, ogni anno, nel giorno dell’Ascensione, Vita celebra solennemente la Festa della Madonna di Tagliavia, con suggestive funzioni religiose come la messa di mezzanotte, la benedizione mattutina degli animali, i pellegrinaggi e la processione, cui si associano le manifestazioni più genuine del folklore siciliano, come la caratteristica sfilata che si svolge nel pomeriggio. E’ la festa dell’Abbondanza, ma è anche il modo di esprimere il ringraziamento alla Madonna di Tagliavia per il raccolto agricolo, non senza finalità propiziatorie.
Apre la sfilata il gruppo folkloristico “Sicilia Bedda” intrattenendo la folla con suoni e danze folkloristiche; segue il tamburo, e dietro questo, tre battistrada a cavallo aprono la Cavalcata, composta da circa quaranta cavalieri in sella a muli o cavalli, che rappresentano i ceti di cui recano i simboli : borgesi, massari, carrettieri, deputati della festa, viticultori. Avanzano con ordine e alcuni lanciano confetti. I borgesi recano il Circu o Prisenti, una composizione formata da cucciddati (piccoli pani rotondi), fiori e spighe alla sommità. La Cavalcata è seguita da carretti siciliani riccamente addobbati, su cui i carritteri si esibiscono in canti tradizionali. Imponente e spettacolare è il Carro del vino e delle olive, formato da un’originale composizione di dodici semitorchi, alludenti alla produzione vitivinicola su cui si basa l’economia vitese, dal quale vengono lanciate bottigliette di vino e olive.
Dopo il Carro dei burgisi, preceduta dalla banda musicale, chiude il corteo la maestosa e pittoresca Carrozza del pane, trainata da due possenti buoi; addobbata con mortella e alloro e rivestita di garofani e cucciddati, reca ai quattro lati una vistosa “M”, simbolo di Maria. Dal carro vengono lanciati sui balconi e sulla folla, quintali dei piccoli pani (circa 40.000 pezzi), intagliati a zig-zag lungo l’orlo superiore per significare il solco prodotto dall’aratro.
SVAGO SPORT E TEMPO LIBERO
Gli impianti sportivi, dislocati nel nuovo centro urbano, forniscono un soddisfacente servizio per la pratica di diverse discipline: comprendono un campo di calcio, uno di calcetto, due di tennis e tre di bocce. Una particolare rilevanza nell'ambito delle attività socio-culturali, ha il Centro Sociale, una grandiosa struttura (eliminato polivalente) che, con Auditorium e la Sala Polivalente, viene utilizzata per incontri culturali, conferenze, proiezioni, spettacoli, mostre oltre che per serate di intrattenimento.
Presso lo stesso centro sono ubicate la Biblioteca Comunale, e quella multimediale, e la sede della Pro Loco Vitese. La struttura funziona inoltre come centro di aggregazione per giovani e anziani, attraverso iniziative di vario genere e la sollecitazione di interessi culturali e ricreativi.
Il parco antistante, intitolato a Vincenzo Renda, sindaco di Vita ininterrotta¬mente dal 1944-46 al 1985, si presta inoltre a funzioni polivalenti all’aperto.
RELIGIONE RICORDI LEGAMI
La festa della Madonna di Tagliavia, compatrona di Vita, è stata trapiantata anche in Canada, a Toronto, dai numerosi emigranti vitesi rimasti fortemente legati alla loro città di origine. Essi, tra il 1962 e il 1964, hanno voluto abbellire con affreschi, a loro spese, la chiesa di Vita nella quale è conservato il dipinto(1939) oggetto del culto. Alla devozione per la Madonna, che trae origine dal santuario di Tagliavia situato nel Corleonese, Vita associa quella per San Franceso di Paola, e per San Giuseppe; in occasione della festività di quest’ultimo che ricade il 19 marzo, cittadini devoti allestiscono altari addobbati con simbolici pani. In forma unificata si svolgono i festeggiamenti in onore di San Vito, compatrono della città e del SS.Crocifisso, la prima domenica di settembre, con celebrazioni religiose e manifestazioni folkloristiche che si concludono rigorosamente con i giochi pirotecnici.
Le bellezze di Vita
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Altari allestiti dai cittadini devoti a San Giuseppe con simbolici pani.
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