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PALAZZO VESCOVILE
Edificato nel 1596, ampliato nel secolo successivo, e completato alla metà del Settecento è attaccato al monastero di Santa Caterina, l’edificio insieme al suo giardino si sviluppa attorno ad una corte, sulla quale si affaccia il loggiato del piano superiore.
Di proprietà della famiglia nobile dei Chiaramonte, l’edificio originario, più ampio a giudicare dai resti di costruzioni aragonesi come le bifore, gli archivolti acuti e sagomati, i tratti di mura merlate e qualche torre ancora esistente nel 1775, sorgeva nella stessa area dove nel XV secolo fu costruito l’attuale palazzo vescovile.
Il palazzo risale al ‘500: di tale periodo è infatti il soffitto ligneo di uno dei saloni, con ritratti di vescovi di Mazara in ordine cronologico. A due elevazioni è la facciata ottocentesca, al centro della quale è posto il portale architravato tetrastile dorico su un alto piedistallo, con un balcone soprastante e coronato da una cornice con attico. L’estremità destra dell’edificio, sede originaria del seminario detta episcopio, presenta tre elevazioni: la prima con vani architravati, la seconda con una sola finestra e la terza con un loggiato con sette archi a tutto sesto su pilastri. Questo primo loggiato coronato da una trabeazione continua con tre arcate ad angolo al di sopra del ponte coperto che collega l’episcopio al Duomo.
Il secondo loggiato, con archi a tutto sesto sorretti da esili colonne doriche, completa la fascia superiore del prospetto a sud della corte interna.
Al piano nobiliare i saloni hanno soffitti lignei a cassettoni decorati con pitture, mentre motivi floreali in pittura ne decorano le pareti, troviamo anche i ritratti di vescovi mazaresi, disposti in ordine cronologico, a partire dal 1097.
Localita' | Mazara del Vallo |
Numero tappa | 4 |