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Palazzo Vescovile

 

Il Palazzo Vescovile ricade all'interno del quartiere Palazzo, uno dei più antichi quartieri di Trapani, lungo l'asse fondamentale dell'odierno Corso Vittorio Emanuele, dove insistono palazzi di pregevole interesse architettonico come: palazzo Fardella, palazzo Melilli, palazzo Berardo Ferro e la cattedrale di San Lorenzo. Il palazzo Vescovile dalle origini ad oggi subisce mutamenti nella destinazione d'uso: prima palazzo signorile appartenente al principe Pandolfina e alla famiglia Lombardo, poi Episcopato. Nato dall'unione di due edifici adiacenti, diventa proprietà della Curia agli inizi del 1800: dal 1859 al 1961 è sede del seminario vescovile. Nel corso degli anni il palazzo viene più volte sottoposto a lavori di manutenzione e ristrutturazione.

Nel 1964 viene creato un ampio ballatoio con finestre ad arco ribassato e con balaustrata, che mette in comunicazione, attraverso la via Giovanni XXIII, il palazzo vescovile con la cattedrale; questo nuovo elemento architettonico riprende lo stile un po’ barocco del palazzo vescovile e degli edifici circostanti. L'edificio, a tre elevazioni fuori terra nel Corso Vittorio Emanuele e a quattro elevazioni nella via Avellone, è a pianta rettangolare con cortile. Vari sono gli elementi architettonici di rilievo: i decori e gli stucchi rappresentanti volti umani che contornano i balconi; due ampi portali con archi a sesto ribassato ed una scala d'onore a tre rampe in marmo con ringhiera balaustrata.

Localita' Trapani