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CHIESA DI SANTA CATERINA
Costruita nel 1318 e restaurata nel '600, la chiesa prospetta sulla piazza omonima, insistendo nel quartiere urbano dentro la vecchia cinta muraria. E' retta dalle suore benedettine dell'annesso monastero, costruito sull'area dell'ex chiesa di Santa Chiara e ampliato nel 1710.
Ha pianta rettangolare e si presenta ad unica navata, coperta da una volta a botte con soprastante tetto a due falde. Un ricco portale al centro della facciata incornicia il vano ad arco a tutto sesto ed una finestra architravata, tra cui si inserisce il simulacro di Santa Caterina: presenta paraste e colonne antistanti con alti piedistalli, capitello e trabeazione con cornice. Tra l’arco del vano e la cornice si trova un ricco fregio a grandi foglie con una vistosa conchiglia al centro, nella quale è collocata una statua. La finestra soprastante ha paraste affiancate da fregi e su di esse si scorgono due puttini, che sostengono le volute dei capitelli.
Il frontone triangolare non conclude la facciata: il muro del prospetto infatti si innalza facendo vedere un profilo a capanna che fa risaltare la copertura a tetto. Nel timpano è posta una conchiglia piatta a grande raggiera.
La mole del campanile affianca il prospetto, mostrando uno zoccolo con un portone architravato. La soprastante finestra ha il parapetto murato con balaustra, incorniciata ad orecchiette con rosette, ed una grata in ferro a petto d’oca. Un’analoga finestra si trova nell’ordine soprastante a paraste angolari con volute ioniche e testa di puttino, incorniciata ad orecchiette: si innalza con raccordi e volute per ricevere un fregio con capitello e volute ioniche sostenuto da un busto.
Dalla cornice si innalza la loggetta campanaria con due fornici a tutto sesto e pilastri ad angolo ed al centro per lato, su cui si rilevano le paraste con basi e capitelli a grosse volute.
Sull’attico soprastante il cornicione di coronamento si aprono ai quattro lati vani a giorno architravati, con ringhiera a petto d’oca. I muri dell’attico sono sagomati e presentano pinnacoli negli angoli. L’interno, con tre altari per lato , si presenta fastosamente barocco, riccamente ornato da stucchi e affreschi, con un pavimento in maiolica siciliana a disegni geometrici e figure di animali.
L'interno è abbellito da stucchi neoclassici e da affreschi del palermitano Giuseppe Testa (1797), autore anche del grande quadro con la Gloria di San Benedetto e Santa Scolastica. Pregevole la statua marmorea della Santa titolare, fine opera di Antonello Gagini (1524).
Localita' | Mazara del Vallo |
Numero tappa | 3 |