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Castello dei Ventimiglia e Torre Saracena
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Sul monte Bonifato, svetta, isolata e leggendaria, l’ultima torre del castello dei Ventimiglia. Le affinità costruttive e la presenza di archi a volta acuta, oltre alle vicende storiche - le prime notizie risalgono al 1182 -, identificano verosimilmente un'origine araba della torre, testimonianza dell'esistenza pregressa del Castello sul Bonifato, punto emergente del sistema difensivo costruito dagli Arabi dopo la conquista dell'isola. Tali fortificazioni abbracciavano in una sorta di collegamento visivo un triangolo a difesa di Palermo, comprendente l'intero golfo di Castellammare nonché il territorio di Segesta e Calatafimi. Nel 1332 il feudo è di proprietà dei Peralta, per passare poi nel 1360 ai Ventimiglia: Guarnerio lo tramanderà al figlio Enrico, conte di Modica e signore di Alcamo. Nel 1398 gli alcamesi ribellatisi ai Ventimiglia ne chiedono il possesso al re Martino che glielo concede, ma probabilmente la cinta muraria sarà smantellata, e all'interno verrà costruita una chiesa con un eremo annesso, abbandonato alla fine del XVI secolo. Solo la torre resisterà all'abbandono definitivo, diventando addirittura oggetto di restauro nella seconda metà del XVII secolo.
Del castello, se si esclude la torre, oggi rimangono solamente dei ruderi. Solamente un innesto murario ancora visibile, sul lato Nord-Est della torre, indica l’andamento settentrionale della cortina muraria difensiva del fortilizio.
Lo schema planimetrico del castello è assimilabile al triangolo o, ancora meglio, ad un trapezio rettangolare, dove tre lati collegati ad angolo retto si uniscono al quarto molto inclinato.
La torre, esistente, era posta sull’estremità Nord-Ovest dell’impianto difensivo. Da lì si sviluppavano i due lati perpendicolari che si affacciavano sul fronte Nord ed Ovest, dove una leggera pendenza accoglieva l’abitato medievale, ancora visibile con rilevanti cumuli di pietra. Il lato Sud, quello più inaccessibile per via di uno strapiombo roccioso, era collegato al muro inclinato ad Est.
Il castello, se paragonato ad altri dello stesso periodo, era stato costruito con dimensioni abbastanza ridotte, probabilmente fu pensato per resistere a brevi assedi militari o per segnalare rapidamente, con segnali di fumo, possibili incursioni nemiche provenienti dal mare.
L’ubicazione della torre rimasta, pensata come mastio del presidio militare, domina l’intero Golfo di Castellammare e parte dell’entroterra meridionale.
La torre ha pianta rettangolare conformemente a quella delle altre due torri di cui si intravvedono ancora alcuni elementi. Si sviluppa fuori dalla cinta muraria, secondo la consuetudine di costruzione orientale, e poggia direttamente sulla roccia, innalzandosi per tre elevazioni fuori terra con leggere rastremazioni e riseghe. La struttura muraria consiste di piccoli conci in pietrame non squadrato, esito dello sfaldamento della roccia, legato da una malta locale detta "torba". Il piano terra probabilmente accoglieva una cisterna ed una segreta, quest'ultima illuminata da feritoie. Ai piani superiori sono presenti tracce di una scala in pietra inglobata nella cinta muraria, mentre nella parte terminale un grande arco pressochè inalterato testimonia l'esistenza di una volta in pietra a copertura della torre, indispensabile per le fumate ed i fuochi di segnalazione.
Localita' | Monte Bonifato - Alcamo |