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GROTTA DELLA SIBILLA E CHIESA DI SAN GIOVANNI
La Chiesa di San Giovanni ha origini cinquecentesche come risulta da un documento del 1521 conservato presso l'Archivio Storico della Curia Vescovile di Mazara. Secondo una tesi avanzata da alcuni storici dei secoli passati, la chiesa viene edificata nel XVI secolo sopra una grotta scavata nella roccia ritenuta la dimora o il sepolcro della Sibilla Lilibetana, quindi denominata "Grotta della Sibilla", nei pressi di una sorgente.
Il ritrovamento di alcuni affreschi con raffigurazioni simboliche riconducibili al V secolo d.C. conferma invece che la grotta fosse, in epoca romana, un ninfeo o una sala da bagno riutilizzata in epoca cristiana come Battistero, da cui deriverebbe la dedica a San Giovanni Battista della chiesa sovrastante. Una credenza popolare, attribuendo all'acqua della sorgente proprietà miracolose, rende il luogo meta di pellegrinaggi da parte di infermi e di devoti.
La Chiesa viene ricostruita nel 1929.
Attualmente l'edificio presenta esternamente una scarna architettura con facciata a capanna, con un portale manieristico (unico elemento di rilievo architettonico) delimitato da colonne su alti plinti, proveniente dalla distrutta Chiesa di S. Andrea e qui inserito all'epoca della ricostruzione della chiesa. L'interno è privo di decorazioni ma contiene sculture ed altorilievi di scuola gaginesca; di grande pregio è l'altorilievo raffigurante San Giovanni Battista (sec. XVI) posto sull'altare della grotta. La chiesa, solitamente chiusa, viene aperta il 24 giugno durante la festa di San Giovanni, patrono della città, e in occasione delle visite turistiche. Sotto la Chiesa si trova l'antro della Sibilla Lilibetana. (COD. SPI 009)
Numero tappa | 14 |